Come puntualmente accade ogni mese ormai da qualche tempo, lo scorso 13 maggio le Sorelline del Cuore Eucaristico di Gesù hanno animato un momento di preghiera presso il Santuario della Madonna assunta di Crea.

È un momento che ha preso il via nella scorsa primavera con una veglia di preghiera per le vocazioni, chiedendo al Signore Gesù che donasse operai per la sua messe, che infiammasse il cuore di giovani per la chiamata alla vita consacrata e religiosa, ma anche tenesse conto di quelle numerose vocazioni familiari che vanno accompagnate al compimento del progetto d’amore che Dio ha pensato per ciascuno di loro.

Sceg in preghiera

Il 6 ottobre 2024 è stata un’occasione particolare per vivere l’Adorazione Eucaristica animata presso il Santuario di Crea, perché in quell’occasione le Sorelline hanno dato l’annuncio della loro partenza dalla diocesi di Casale, in quanto dovevano abbandonare in modo abbastanza repentino la casa situata in Borgo San Martino che sarebbe stato oggetto di importanti lavori di ristrutturazione capaci di godere del bonus per l’edilizia agevolata nel regime fiscale di questi ultimi anni. Ma così facendo avrebbero dovuto abbandonare la casa e cercare una nuova sistemazione. La cosa peraltro influiva anche sulle relazioni con l’associazione proprietaria, in quanto si capiva che al di là delle buone intenzioni forse in partenza, non c’era stata una progettualità capace di assecondare il carisma e la realtà della comunità delle SCEG.

Trovandosi nel giro di pochi giorni alla ricerca di una sistemazione e non avendo la diocesi disponibili delle soluzioni idonee, ci siamo ritrovati a chiedere aiuto agli amici e abbiamo incontrato la generosa disponibilità di Roberto, un amico della provincia di Cuneo che, disponendo di un paio di piccoli appartamenti situati presso il Comune di Montezemolo in provincia di Cuneo, si è detto disponibile ad accogliere noi Sorelline che nel numero di quattro facciamo parte della comunità di vita, oltre alle cinque comprese nella comunità di alleanza.

Sono stati mesi importanti dedicati alla preghiera, al lavoro, allo studio e al silenzio, in cui capire che il carisma originario andava ad ogni costo preservato. Poter pregare dinanzi l’Eucarestia sì, ma fare anche del discernimento vocazionale e dell’accompagnamento la propria missione e, dati gli spazi fortemente ristretti, la difficoltà di accogliere ragazze o giovani donne che volessero vivere un’esperienza di preghiera e di silenzio per poter meglio ascoltare la voce di Dio e per comprendere quale fosse la loro specifica vocazione, ha portato a una consapevolezza sempre maggiore della necessità di potersi riavvicinare ai luoghi di partenza.

La diocesi di Mondovì è stata molto accogliente nei nostri confronti nella persona del vescovo Egidio Miragoli, ma di fatto con il poco tempo preventivato per il soggiorno – un anno – non si sono messe in piedi alcune iniziative pastorali o di evangelizzazione che avrebbero potuto positivamente impegnare le Sorelline, ma che forse non avrebbero poi avuto un seguito.

Si è vissuti quindi un po’ sospesi: la distanza, una certa solitudine, il non poter accogliere… tutto questo ha portato nella Pasqua del 2025, vissuta nei luoghi francescani di Assisi, alla decisione presa all’unanimità da parte delle quattro sorelline sopra citate, di rientrare nella diocesi di Casale.

Successivamente Diego Manetti ha incontrato il 29 di aprile di questo stesso 2025 il vescovo Gianni Sacchi, presentando questo desiderio delle Sorelline e impegnandosi a fare il possibile per trovare una casa, perché questo è il problema cari amici: il fatto che c’è una situazione di rientro in diocesi legata a un desiderio, ma ancora non c’è una sistemazione a livello di logistica.

Chiaramente far accoglienza significa trovare un luogo che possa ospitare almeno otto persone che possano godere dei loro spazi di intimità, di riservatezza, di preghiera, di silenzio, ma anche degli spazi comuni in cui poter condividere la vita comunitaria.

Eucaristia

Le variabili sono tante: un affitto, una proprietà, in campagna, in città, vicino a una chiesa o nel luogo migliore per poter accogliere altre giovani ragazze.
Tutte queste variabili non possono che trovare soluzione di fronte all’ispirazione che lo Spirito ci potrà ottenere per comprendere qual è il luogo che Dio ha pensato per noi.

Nell’attesa abbiamo voluto rendere noto il desiderio di rientrare in diocesi con la decisione che il vescovo ha condiviso il 29 aprile scorso di accogliere favorevolmente questo nostro proposito.

Il 13 maggio – giorno in cui la Chiesa ci fa ricordare la memoria della prima apparizione di Fatima ai tre Pastorelli nel 1917 – ci siamo trovati a ridarci alcuni elementi per caratterizzare i tempi che stiamo vivendo legati a Fatima (il 13 maggio avveniva la prima apparizione) e al tempo dei segreti di Medjugorje.

Abbiamo condiviso la santa Eucarestia con la Messa celebrata dal rettore, monsignor Francesco Mancinelli, e poi abbiamo fatto seguire un breve momento di Adorazione Eucaristica per rendere omaggio alla Beata Vergine Maria festeggiata con il titolo di Regina del Rosario di Fatima.

Adorazione Eucaristica Crea

Conseguentemente, Diego Manetti ha dato alcuni avvisi e in particolare ha detto a tutti i presenti – numerosi erano coloro che affollavano la chiesa di quella serata – che il desiderio delle SCEG accolto dal vescovo era di rientrare presto in diocesi.

Chiaramente questo desiderio dovrà adesso incontrare una volontà concreta di trovare un posto idoneo o costruire qualcosa che possa funzionare come sede per le Sorelline.

A tal fine confidiamo nella vostra preghiera per essere ben illuminati in questo discernimento, ma soprattutto nella vostra generosità che, come espressione concreta della provvidenza di Dio, ci ha sempre fatto sentire voluti bene e accompagnati.