Gv 15, 26-27; 16, 12-15
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando verrà il Paraclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio. Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da sé stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».

“Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso”. Quando siamo tentati di recriminare col Signore o di lamentarci perché non tutto ci è chiaro e non comprendiamo fino in fondo la Sua volontà per noi, ricordiamoci di queste parole. Perché anche noi siamo nella condizione dei Suoi discepoli: siamo credenti in cammino, con una fede che deve irrobustirsi passo dopo passo e, pertanto, bisognosi di crescere prima di poter ricevere, in modo positivo e accogliente, quanto il Signore vuole darci. Questa stessa dinamica vale ogni volta che preghiamo Dio per ottenere una certa grazia e questa non arriva: se stiamo chiedendo una cosa buona, cioè secondo la volontà di Dio per noi, non dobbiamo dubitare di ottenerla; ma dobbiamo essere pazienti e lasciare orologi e calendari, tempi e scadenze, in mano a Dio: Lui solo vede nel profondo del cuore di ogni uomo e pertanto solo Lui può sapere quando siamo davvero pronti per accogliere il dono prezioso che sta per concederci. Chiediamo dunque di poter ricevere ogni giorno lo Spirito Santo, nella pienezza dei Suoi doni, così da diventare capaci di accogliere le grazie che il Signore prepara per noi. Grazie che, come ogni Suo dono, sono anche importanti responsabilità.