Leggendo e riflettendo sul libro del cardinale Angelo Comastri “Madre Teresa una goccia di acqua pulita“, desidero proporre questa mia riflessione.

Madre Teresa di Calcutta si pose ventiquattro domande alle quali diede una risposta lungo il suo pellegrinaggio terreno, concludendo con una in particolare: “La cosa più bella del mondo? L’Amore”.

L’amore prima ancora che un sentimento dettato dalla mente e dal cuore è anzitutto Dio. Dio è Amore, come scrive San Giovanni nel quarto Vangelo; Dio è il Verbo che è da sempre e che si è fatto bambino (Gv 1,14), il quale è Amore.

Il mistero di Dio è un infinito non-possedersi: il Padre si dona al Figlio e il Figlio si dona al Padre nell’abbraccio eterno dello Spirito che è la persona-dono. In Dio esiste una sola azione: l’azione del donare! È l’amore che ci spinge a fare un dono di tempo, di affetto, di attenzione verso una persona. L’azione del donare la si sperimenta in maniera meravigliosa e sorprendente nella famiglia, tra genitori e figli, tra fratelli, nelle comunità religiose, nei gruppi di preghiera, etc. L’amore è quella realtà di grande valore che ci sospinge a dare la vita per i fratelli a imitazione di Cristo Gesù che ha donato in modo supremo la Sua vita sulla Croce per Amore e per la salvezza dell’uomo.

La Beata Madre Teresa di Calcutta ebbe a scrivere: “L’amore autentico fa soffrire. Deve sempre dare dolore amare qualcuno, dare dolore il lasciarlo, può darsi che si debba morire per quelli che si amano. Quando due si sposano devono rinunciare a tutto per amarsi. La madre che dà alla luce un figlio soffre molto. È lo stesso per noi nella vita religiosa: per appartenere pienamente a Dio, dobbiamo rinunciare a tutto. Solo allora sappiamo pienamente amare”.

Madre Teresa come Gesù ha vissuto l’amore fino al dono totale di sé verso i bisognosi e verso la gente che, pur avendo tutto, era affamata di Amore, e comprese ben presto che esso è l’unica risposta alla solitudine e all’estrema miseria.

Nella società ormai globalizzata si accorse che “il denaro non basta, serve per comprare cose materiali come cibo, vestiti, casa, ma è necessario qualcosa di più: ci sono mali a cui non si rimedia col denaro, ma con l’amore. L’amore per essere vero non deve essere straordinario. No, ciò di cui abbiamo bisogno nel nostro amare è la continuità dell’amore verso Colui che amiamo. Come arde una lampada? Per via del consumo continuo di piccole gocce di olio. Se queste gocce verranno a mancare non ci sarà più luce”.

L’ invito della santa è quello di sostare a lungo davanti a Gesù Eucarestia, dinanzi all’Amore Crocifisso, Sacrificio di soave odore che a prezzo del Suo Sangue prezioso ci ha redenti. Solo contemplando il Volto Eucaristico possiamo ricevere quella forza, quell’Amore, quella luce da poter donare agli altri, i quali a loro volta attirano altre anime a Gesù. Amare è anche generare alla vita, donando Amore.

Scrive ancora Madre Teresa: “Se nel vostro paese permettete l’aborto, allora diventate un paese molto povero, tanto povero da aver paura anche dei bambini”. Espressione dell’amore è la vita, grande dono di Dio. “Per questo che è penoso vedere quanto accade oggi: la vita viene volontariamente distrutta dalla guerra, dalla violenza, dall’ aborto. E noi siamo creati da Dio per cose più grandi: amare ed essere amati. Il più grande distruttore di pace nel mondo è l’aborto. Se una madre può uccidere il proprio figlio nella culla del suo grembo, chi potrà fermare me e te nell’ uccidere reciprocamente? Se una mamma può uccidere il proprio figlio chi potrà impedire al figlio di uccidere la madre?”.

Amare per Madre Teresa è stato asciugare lacrime, fare dono di sé mostrando la tenerezza di Dio. Ella ha creduto e ha scritto che l’Amore prima di essere opera o attività è un dono e il dono va invocato con incessante preghiera e va accolto con radicale umiltà. Grazie Madre Teresa perché sei stata una goccia di acqua pulita nell’ oceano dell’indifferenza e grazie perché ci hai mostrato la tenerezza di Dio e la maternità di Maria Santissima!