Lunedì 13 maggio, in occasione dell’anniversario della prima apparizione della Regina del Rosario ai tre pastorelli di Fatima, nel 1917, presso il santuario di Nostra Signora di Lourdes a Selvaggio (Torino) si è celebrato il rinnovo della consacrazione “a Gesù per Maria”, secondo l’insegnamento del Trattato della vera devozione a Maria di san Luigi Maria Grignion de Montfort (1673-1716).

La pratica della consacrazione montfortana consiste, essenzialmente, nel rinnovo delle promesse battesimali, come scrive lo stesso autore del Trattato:
“poiché Maria è la creatura più conforme a Gesù Cristo, ne segue che di tutte le devozioni quella che consacra e conforma di più un’anima a Nostro Signore è la devozione alla santissima Vergine, sua santa Madre, e che più un’anima sarà consacrata a Maria, più lo sarà a Gesù Cristo. Perciò la perfetta consacrazione a Gesù Cristo non è altro che una perfetta e totale consacrazione di sé stesso alla santissima Vergine, che è la devozione che insegno; o in altre parole una perfetta rinnovazione dei voti e delle promesse del santo battesimo”.

A chi dovesse pensare che una tale consacrazione sia una semplice pratica devozionale, della quale si potrebbe fare a meno, si può replicare che essa è invece una scelta necessaria e urgente.
Si tratta di una pratica necessaria, poiché per andare a Gesù, occorre “passare” per Maria, che rappresenta la via più facile, rapida e sicura per conformarsi a Cristo, come ancora ci ricorda il Trattato:
“Prima del battesimo eravamo schiavi del demonio; il battesimo ci ha resi schiavi di Gesù Cristo: è giocoforza che i cristiani siano schiavi del demonio o schiavi di Gesù Cristo. Si può dunque dirsi e farsi schiavi d’amore della santissima Vergine, per essere così più perfettamente schiavi di Gesù Cristo. La santa Vergine è il mezzo di cui Nostro Signore si è servito per venire a noi; è anche il mezzo di cui noi dobbiamo servirci per andare a lui. Per andare a Gesù, bisogna andare a Maria, nostra mediatrice d’intercessione; per andare all’eterno Padre, bisogna andare a Gesù, nostro mediatore di redenzione”.

Che si tratti di una pratica urgente, lo dice invece il contesto di prova della fede in cui ci troviamo oggigiorno, secondo l’insegnamento che ci viene dalla stessa Madre di Dio attraverso le Sue apparizioni moderne, in particolare Fatima e Medjugorje.
Proprio la Regina della Pace, in fatti, in un Suo messaggio dei primi tempi delle apparizioni in Bosnia Erzegovina ci ha ricordato che satana esiste ed è all’opera per condurre le anime alla perdizione eterna:
“Questo secolo in cui vivete è sotto il potere di Satana ma, quando saranno realizzati i segreti che vi sono stati affidati, il suo potere verrà infranto. Già ora egli comincia a perdere il suo potere e perciò è diventato ancora più aggressivo: distrugge i matrimoni, solleva discordie anche tra le anime consacrate, causa ossessioni, provoca omicidi” (14/04/1982).

Sempre a Medjugorje, la Madonna ha esplicitato il profondo legame che unisce queste sue odierne apparizioni con quelle di Fatima, chiedendo particolare impegno nella preghiera e nel digiuno
“affinché con il vostro aiuto sia realizzato tutto quello che voglio realizzare attraverso i segreti che ho iniziato a Fatima. Vi invito, cari figli, a comprendere l’importanza della mia venuta e la serietà della situazione. Desidero salvare tutte le anime e presentarle a Dio” (25/8/1991).

In quest’ottica, non stupisce la continuità che si riscontra tra il grande segreto di Fatima – rivelato ai tre pastorelli il 13 luglio 1917 e composto di tre parti distinte – e i 10 segreti di Medjugorje.
Da una parte, a Fatima la Madonna: ricorda ai tre piccoli veggenti la drammatica realtà dell’inferno; profetizza la seconda guerra mondiale, il diffondersi del comunismo, ma altresì il trionfo del Suo Cuore Immacolato e il tempo di pace che verrà concesso al mondo; preannuncia la guerra e la persecuzione contro la Chiesa, nella visione dell’uccisione del Santo Padre che scala la montagna sormontata dalla croce, propria della terza parte del segreto, rivelata al mondo il 13 maggio 2000 per volontà di San Giovanni Paolo II (1920-2005).
D’altra parte, a Medjugorje la Madonna ha promesso due avvertimenti, un segno – bellissimo, di chiara origine divina, tangibile, indistruttibile – e sette “castighi”, il cui contenuto essenziale non può che rimandare agli elementi caratteristici della terza parte del segreto di Fatima, cioè guerra e persecuzione alla Chiesa.

La prospettiva del tempo di prova della fede, scandito dal compiersi dei 10 segreti di Medjugorje, quale preludio del trionfo del Cuore Immacolato di Maria, è confermata anche dal Montfort, laddove profetizza il momento in cui la Madonna susciterà gli “apostoli degli ultimi tempi” per fronteggiare gli assalti del demonio:
“Maria deve essere terribile al diavolo e ai suoi seguaci come un esercito schierato in battaglia, specialmente in questi ultimi tempi, poiché il diavolo, ben sapendo che gli rimane poco tempo, e molto meno che mai, per perdere le anime, raddoppia ogni giorno i suoi sforzi e i suoi combattimenti; susciterà presto crudeli persecuzioni e tenderà terribili insidie ai servi fedeli e ai veri figli di Maria, che egli vince più difficilmente degli altri. Essi saranno veri apostoli degli ultimi tempi. Avranno nella loro bocca la spada a doppio taglio della parola di Dio; porteranno il crocifisso nella mano destra, la corona del Rosario nella sinistra, i sacri nomi di Gesù e di Maria sul loro cuore”.

Il profondo legame tra la consacrazione montfortana e le apparizioni di Medjugorje si evince, in particolare, da un messaggio che la Regina della Pace ha dato al principio del terzo millennio:
“Cari figli! Io vi ho voluti qui questa sera in modo speciale. In modo speciale ora che Satana è libero dalle catene, io vi invito a consacrarvi al mio Cuore e al Cuore di mio Figlio. In modo speciale ora, cari figli miei, io vi invito ad essermi vicino” (1/01/2001).

È la Madonna stessa, cioè, che svela il crescente attacco di satana contro l’umanità – nel tentativo di condurre il mondo all’autodistruzione e le anime alla dannazione eterna – e al tempo stesso indica il rimedio: la consacrazione al Cuore di Gesù attraverso il Cuore Immacolato di Maria.
E lo fa con premura materna, rivolgendoci molteplici esortazioni affinché non indugiamo ulteriormente a deciderci per Dio e a intraprendere un serio lavoro di conversione personale:
“Anche quando sulla collina lascerò il segno che vi ho promesso, molti non crederanno. Verranno sulla collina, si inginocchieranno, ma non crederanno. È ora il tempo di convertirsi e fare penitenza! (19/07/1981);
Sono venuta a chiamare il mondo alla conversione per l’ultima volta. In seguito non apparirò più sulla terra: queste sono le mie ultime apparizioni” (2/05/1982).

Se vogliamo affrontare con sicurezza la buona battaglia spirituale di ogni giorno e prepararci al grande combattimento che, nel tempo dei segreti, vedrà la Donna vestita di sole trionfare sul dragone infernale (cfr. Ap 12), occorre vivere la consacrazione montfortana, affidandosi completamente a Gesù attraverso Maria, come ricorda ancora il Trattato:
“Questa devozione consiste dunque nel donarsi interamente alla santissima Vergine, per essere per mezzo di lei interamente di Gesù Cristo. Bisogna donarle: 1) il nostro corpo con tutti i suoi sensi e le sue membra; 2) la nostra anima con tutte le sue facoltà; 3) i nostri beni esteriori presenti e futuri; 4) i nostri beni interiori e spirituali, che sono i nostri meriti, le nostre virtù e le nostre buone opere passate, presenti e future: in breve, tutto quello che abbiamo nell’ordine della natura e nell’ordine della grazia”.

Quanto sopra è ciò che ha portato tutti i fedeli presenti il 13 maggio scorso nel Santuario di N.S. di Lourdes a Selvaggio, e noi Sorelline del Cuore Eucaristico con loro, a vivere un intenso pomeriggio di preghiera – scandito dalla coroncina della Divina Misericordia, dalla recita delle tre parti del Rosario, dalla catechesi di Diego Manetti sulla consacrazione montfortana, dalla Santa Messa – al termine del quale hanno potuto rinnovare il proprio “sì” a Gesù attraverso Maria, consapevoli che ogni anima che si decide per questo passo contribuisce ad affrettare il tempo in cui ci sarà il trionfo del Cuore Immacolato di Maria, come scrive S. Luigi Maria Grignion nel suo Trattato:
“Quando verrà questo tempo felice e questo secolo di Maria, in cui parecchie anime elette e ottenute dall’Altissimo per mezzo di Maria diventeranno copie viventi di Maria, per amare e glorificare Gesù Cristo? Questo tempo verrà solo quando si conoscerà e si praticherà la devozione che insegno”.