La liturgia oggi ci invita a fare memoria di un santo giovane che ha saputo dire al Signore il suo incondizionato in un momento preciso della sua vita.

Ricordiamo la figura di san Gabriele dell’Addolorata, al secolo Francesco Possenti, riconosciuto patrono dell’Abruzzo e di tutti i giovani, per i quali costituisce un vero modello e ideale di virtù e di distacco dai piaceri e dalle vanità del mondo.

Gabriele, infatti, era un giovane pio e di bell’aspetto, dedito allo studio ma anche legato al mondo, ai suoi costumi e spettacoli. Nel suo cuore però, egli custodiva il desiderio di consacrarsi come religioso e donarsi così completamente al Signore.
Distratto dalle cose del mondo, e in lotta per cercare di sciogliere i suoi dubbi per comprendere esattamente la volontà divina, indugiava nel corrispondere alla chiamata che Dio gli aveva fatto, continuando a interrogarsi e chiedendo consiglio a sacerdoti a lui vicino.

Sarà la Vergine Maria, l’Addolorata, alla quale Gabriele si era affidato, a ottenere il suo . È l’ottava dell’Assunzione, celebrata a Spoleto con grande solennità. Durante la processione gli occhi di Gabriele si incrociano in uno sguardo profondissimo con quelli della Vergine Maria che, con il Suo sguardo d’amore, lo richiama parlando al suo cuore: “Cosa stai a fare nel mondo? Tu non sei fatto per il mondo; segui la tua vocazione”.
A queste parole, la vita di Gabriele cambia completamente. Subito si alza in fretta allontanandosi dalla folla e scoppiando in pianto: in quel momento prende la decisione di appartenere esclusivamente a Dio.

La sua vita da religioso passionista sarà una continua offerta a Dio nella sofferenza della malattia che lo porterà alla morte a soli 24 anni e nell’unione al Suo Cuore coronato di spine, accompagnato da una profonda e sincera devozione alla Madonna Addolorata, che lo guiderà sulla strada della santità.

Egli scriverà poi nelle sue lettere, quanto sia “dolce servire Dio e la Sua Santissima Madre! Quanto più di dolcezza si prova in quell’orazione che a sportelli chiusi si fa innanzi a Gesù Sacramentato, e alla Sua Santissima Madre, che non serate intere in teatri e sale illuminate, tra gli spassi e le conversazioni di persone che giammai possono appagare il nostro cuore”.

L’amore all’Eucaristia e alla Vergine Maria sono i pilastri della sua esistenza. Nulla è paragonabile all’Amore di Dio e all’essere suo servitore nella gioia.
San Gabriele ci invita a guardare con occhi nuovi la nostra vita, a domandarci a cosa il Signore ci chiama e a come corrispondergli senza indugiare più: il nostro sì incondizionato ci permette di unirci veramente al Suo Cuore e a desiderare di compiere la Sua divina volontà in ogni cosa.

In questo giorno preghiamo san Gabriele perché anche noi, sul suo esempio, possiamo avanzare con gioia sulla via della perfezione. A lui affidiamo i giovani e le loro vocazioni, affinché possano prenderlo a esempio e modello nel cammino della loro vita. Viviamo con lo sguardo volto verso il Cielo ricordandoci, come ci insegna san Gabriele, che “la vita presente è nulla rispetto al Paradiso“.