Ottobre è un mese mariano: è il mese del Rosario, in quanto il 7 ottobre (ieri) si celebra Maria Regina del Santo Rosario. In questi 31 giorni, come per il mese di maggio, l’invito è quello di riflettere sull’importanza e sul valore di questa “catena che lega il Cielo e la terra”.

Il Rosario ci lega in modo unico e speciale alla Vergine Maria che invochiamo perché ci assista “adesso e nell’ora della nostra morte”.

Questa preghiera potente ci fu indicata direttamente dalla Vergine Maria, e non esiste problema per quanto possa essere difficile, che non si possa risolvere con il santo Rosario, come ci ricorda suor Lucia di Fatima.

Bisogna riscoprire e far riscoprire la bellezza di questa preghiera, oggi molto spesso considerata una pratica “vecchia”, “noiosa” e “ripetitiva”.
Sappiamo che non è così, perché attraverso la preghiera del Rosario si gustano le dolcezze celesti, si raccolgono grazie innumerevoli e si trova la forza per affrontare la quotidianità in una società sempre più avversa alla Fede e a Dio.

Il Rosario è una corona di “rose” che si offrono alla Madonna e che Lei riversa nelle mani di Dio. Esso può e deve esserci da guida ogni giorno, come catena forte e resistente che ci lega al Cielo e che nessuno può spezzare se vi siamo fedeli.

Il Rosario poi è anche “scuola”, un “compendio di vita cristiana” come lo definisce il venerabile Pio XII e scuola di Vangelo, in quanto sintetizza la vita di Gesù con la Vergine Maria ripercorrendo il momento dell’Incarnazione, la nascita, l’annuncio del Regno dei Cieli, l’istituzione dell’Eucaristia, la sua Passione e morte, fino alla Risurrezione e alla vita eterna.

Per tale motivo si può anche definire “scuola di contemplazione” se affianco alla recita si impegna anche il cuore e la mente, ripercorrendo le scene evangeliche che ci presenta ogni mistero e chiedendo alla Madonna la grazia della concentrazione e trarre benefici per l’anima

Davvero il Rosario ha in sé tutto, è segno di amore verso la Madre Celeste e verso Dio, ma anche arma potente contro il demonio che lo teme.

La Vergine a Fatima ha ricordato quanto sia importante la recita quotidiana del Rosario e come sia necessario per ottenere la vera pace, quella che può venire solo da Dio e quindi dalla necessità di ritornare a Lui e di abbandonare la via del male.

Il Rosario si può pregare in ogni momento e in ogni luogo, le sue dolci parole devono diventare suono familiare alle orecchie dei bimbi, sostegno e forza per i genitori, per i lavoratori, i giovani, i politici; e anche unione nelle parrocchie e tra i cristiani del mondo.

Facciamo nostre le parole della preghiera finale nella Supplica alla Madonna di Pompei:

“O Rosario benedetto di Maria, Catena dolce che ci rannodi a Dio, vincolo d’amore che ci unisci agli Angeli, torre di salvezza negli assalti dell’inferno, porto sicuro nel comune naufragio, noi non ti lasceremo mai più. Tu ci sarai conforto nell’ora di agonia, a te l’ultimo bacio della vita che si spegne. E l’ultimo accento delle nostre labbra sarà il nome tuo soave, o Regina del Rosario di Pompei, o Madre nostra cara, o Rifugio dei peccatori, o Sovrana consolatrice dei mesti. Sii ovunque benedetta, oggi e sempre, in terra ed in cielo”.

Che questo mese di ottobre possa essere l’occasione per riscoprire la grandezza e l’importanza di questa santa pratica.