Lo Stabat Mater ci invita a ripercorrere le tappe dolorose vissute dalla Vergine Maria, l’Addolorata, Colei che visse il martirio nel Suo Cuore Immacolato, unita in modo unico al Cuore di Gesù trafitto dai dolori.
Ecco perché non c’è guida più sicura che la Madre Celeste per giungere a Dio, come ci insegna il Montfort, e soprattutto in questo cammino quaresimale, dove ci si impegna ad avvicinarsi maggiormente a Gesù, rivivendo la Sua Passione e morte, per giungere poi alla Risurrezione.

Così canta lo Stabat Mater: “A causa dei peccati del suo popolo, Ella vide Gesù nei tormenti, sottoposto ai flagelli. Vide il suo dolce Figlio che moriva abbandonato mentre esalava lo spirito”. Non possiamo che immaginare vagamente l’intensità dei momenti vissuti dalla Madre Addolorata mentre il Figlio subiva ogni genere di sofferenze e umiliazioni. La Carne lacerata, il Volto Santo vilipeso, le ingiurie e le offese subite da quel Corpo straziato dal dolore, sono stati sempre sotto gli occhi di Maria Santissima, che assieme a Gesù ripeteva quel fiat già pronunciato all’Annunciazione. Quanto Amore per noi peccatori, Amore infinito che il nostro Salvatore ci ha mostrato versando fino all’ultima goccia di Sangue dall’Altare della Croce, sotto il quale stava la Vergine Maria.

Quanto allora, il nostro cuore dovrebbe fare proprie le parole di quest’inno sacro, e ripetere contrito e umiliato: “Oh, Madre, fonte d’amore, fammi provare lo stesso dolore perché possa piangere con Te. Fa’ che il mio cuore arda nell’amare Cristo Dio per fare cosa a Lui gradita. Santa Madre, fai questo: imprimi le piaghe del Tuo Figlio crocifisso fortemente nel mio cuore. Del tuo Figlio ferito che si è degnato di patire per me, dividi con me le pene. Fammi piangere intensamente con Te, condividendo il dolore del Crocifisso, finché io vivrò. Accanto alla Croce desidero stare con Te, in tua compagnia, nel compianto. Fa’ che sia ferito delle Sue ferite, che mi inebri della Croce e del Sangue del Tuo Figlio”.

Il Suo Cuore Immacolato trafitto dalla spada predetta dal vecchio Simeone; il Suo sguardo materno e d’amore che incontra senza più lasciarlo quello del Figlio; il dolore sofferto che le fa meritare il titolo di Regina dei Martiri; il suo abbandono fiducioso in Dio; l’attesa della Risurrezione del Figlio; parlano al nostro misero cuore facendoci così implorare Colei che tanto ci amò e ci ama: “Che io non sia bruciato dalle fiamme, che io sia, o Vergine, da Te difeso nel giorno del giudizio. Fa’ che io sia protetto dalla Croce, che io sia fortificato dalla morte di Cristo, consolato dalla grazia. E quando il mio corpo morirà, fa’ che all’anima sia data la gloria del Paradiso”.

Certi della Sua vicinanza e del Suo aiuto di Madre amorevolissima, chiediamo in questa Quaresima l’intercessione potente di Maria, affinché ci sia da guida e maestra nella via dolorosa del Figlio, che desideriamo percorrere con sincero pentimento e contrizione.