Il mese di maggio è il mese della Vergine Maria: fin dal Medio Evo, la devozione popolare vuole che questo mese sia dedicato alla Madre di Dio attraverso preghiere, offerte e atti di devozione, il tutto accompagnato da piccoli segni esteriori per dimostrare l’amore per Lei.

Tra le diverse orazioni, il Santo rosario occupa un posto privilegiato: esso è infatti la preghiera preferita di Maria, una preghiera semplice e umile che unisce i Suoi figli al Suo Cuore Immacolato e materno, portandoli a essere legati a Lei come ancora di salvezza.

In ogni chiesa e in ogni famiglia, quale piccola chiesa domestica, in questo mese risuona dunque l’eco dell’Ave Maria attraverso la preghiera del rosario. Il popolo cristiano, i semplici, i bimbi, i religiosi, i sacerdoti, i papi da sempre si sono affidati alla Madonna attraverso il cosiddetto “salterio di Maria” – così è indicato infatti il rosario, composto nei 15 misteri della gioia, del dolore e della gloria, da 150 Ave Maria, tante quante i Salmi della Bibbia – assicurandosi protezione e conforto per il tramite della Madre di Dio.

Fiduciosi nell’intercessione della Beata Vergine, il mese di Maria viene festeggiato in maniera più specifica con il rosario, offrendo un segno speciale di affetto filiale, attraverso cui il popolo cristiano vuole rendere omaggio alla Vergine Maria, coinvolgendo i piccoli e i grandi, i semplici e i colti.

“Il mese di maggio è il mese della bella Mammina”: così scrisse con amore padre Pio (1887-1968) all’inizio del mese mariano ad una sua figlia spirituale. Dal canto suo, San Giovanni Paolo II (1920-2005), nel mese di maggio 2002, disse: “Oggi iniziamo il mese dedicato alla Madonna, uno dei preferiti dalla tradizione; le parrocchie e le famiglie continuano a fare del mese di maggio “un mese mariano”, celebrandolo con numerose e devote iniziative liturgiche, catechistiche e pastorali.” Come affermò papa Paolo VI (1897-1978), il mese di maggio ci incoraggia a pensare e parlare in modo particolare della Madonna.

La prima ragione, si potrebbe dire, è perché è il tempo in cui la terra si è risvegliata dall’inverno, arricchendo la natura di fiori: è il tempo in cui sbocciano i virgulti e i fiori nel giardino. La natura canta nel suo splendore le meraviglie del Creatore e di Colei che è la Rosa Mistica. Inoltre, nel mese mariano si festeggia la festa della mamma: quale mamma migliore di Colei che dall’eternità Dio ha pensato per essere la Madre di Gesù e Madre nostra?

Nel calendario di maggio ci sono poi tante feste dedicate alla Vergine Maria: 8 maggio, festa di Maria a Pompei; la Madonna del Rosario, il 13 maggio, ricorda la prima apparizione a Fatima ai tre pastorelli, in cui invita a pregare il rosario e la consacrazione al Suo Cuore Immacolato; il 24 maggio è una festa tanto cara a don Bosco perché si festeggia Maria Ausiliatrice; infine, il 31 si ricorda la visitazione di Maria alla cugina Elisabetta, per terminare il mese con il “Magnificat”.

San Leopoldo Mandic (1866- 1942) nutriva un docile e tenero sentimento filiale verso lo sguardo di Maria. E’ stata Lei ha guidare i suoi passi, a “dettare” le preghiere della sua anima e a guidare le azioni della sua vita, tanto da chiamarla amorevolmente “Padrona Benedetta”. Era familiare che padre Leopoldo congedasse i penitenti con queste parole: “Preghi sempre la Vergine santissima, la quale è fonte morale di ogni bene. Nel buio della vita, la fiaccola della fede e la devozione alla Madonna ci guidano ad essere fortissimi nella speranza. Come abbiamo in cielo un divino Intercessore, abbiamo anche un Cuore di Madre”. E concludeva con questa semplice preghiera: “O Maria, mostraci di essere Madre”.

Anche un altro frate cappuccino, padre Pio da Pietrelcina, scrive: “Nelle oscurità, nelle tempeste, non c’è niente di più rassicurante che stringerci forte forte alla Mamma, alla Mamma del Cielo”.
E al suo padre spirituale: “Padre mio, questo mese (maggio ndr) come predica bene le dolcezze e la bellezza di Maria! La mia mente nel pensare agli innumerevoli benefici che ha fatto a me questa cara mammina mi vergogno di me stesso, non avendo guardato mai abbastanza con amore il di lei cuore e la di lei mano, che con tanta bontà me li compartiva; e quel che più mi dà afflizione è di aver ricambiato le cure affettuose di questa nostra madre con tanti continui disgusti.

Quante volte ho confidato a questa madre le penose ansie del mio cuore agitato! E quante volte mi ha consolato! Ma la mia riconoscenza quale fu? … Nelle maggiori afflizioni mi sembra di non aver più madre sulla terra; ma di averne una molto pietosa nel cielo. Ma quante volte il mio cuore fu calmo, tutto quasi dimenticai; dimenticai quasi perfino i doveri di gratitudine verso questa benedetta mammina celeste! Il mese di maggio per me è il mese di grazie. Povera Mammina, quanto bene mi vuole. L’ho constatato di bel nuovo allo spuntare di questo bel mese. Con quanta cura mi ha ella accompagnato all’altare questa mattina. Mi è sembrato ch’ella non avesse altro a pensare se non a me solo col riempirmi il cuore tutto di santi affetti”.

Insieme ai santi uniamoci alla lode di Dio per il grande dono che ci ha dato attraverso Maria, per il suo materno amore e aiuto; preghiamola quotidianamente col rosario tanto caro al Suo Cuore, offriamo piccoli fioretti, per mostrare il nostro amore alla Madre.